Perchè investire in energie rinnovabili

investire in energie rinnovabiliPrima di entrare nel tema, permettimi di fare il punto su cosa vuol dire investire in energie rinnovabili.

Investire in energie rinnovabili vuol dire installare impianti che producono energia da fonti rinnovabili come il sole, il vento, l’acqua e il calore terrestre.

Lo scopo è quello di ricavarne un risparmio energetico, un utile dalla vendita dell’energia o entrambe le cose.

Gli elementi che caratterizzano un investimento di questo tipo sono:

  • Basso rischio
  • Alte rendite
  • Produzione di energia pulita

Basso rischio

Uno degli elementi di confronto tra investimenti è il tasso di rischio. Nel mercato finanziario, gli investimenti più redditizi sono generalmente quelli più rischiosi, mentre quelli con un rischio limitato hanno di solito basse rendite.

Gli investimenti nelle rinnovabili hanno un rischio basso e controllabile perché dipendono da fattori come la quantità di sole, di vento, di acqua corrente di un fiume e dal calore terrestre.

Il rischio nullo non esiste ma in questo caso dipende principalmente da te. Sei TU che puoi aumentare il rischio del tuo investimento facendo scelte azzardate, dettate dall’entusiasmo o dalla superficialità. Ed aumentare il rischio è proprio quello che ti viene VIETATO da EcoRendita in tutta la fase preliminare del tuo progetto.

Alte rendite

La rendita chiaramente è il nocciolo di un investimento. Più è alta in proporzione al budget speso, più l’investimento è di successo. Costruendo una centrale di cogenerazione, un parco eolico o un piccolo impianto idroelettrico, andresti a beneficiare degli incentivi legati alla produzione di energia per 20/25 anni o del risparmio energetico generato da tale impianto.

Al concetto di rendita si affianca quello di “rientro dell’investimento”. Il rientro (o payback), nel settore delle rinnovabili, deve ragionevolmente stare sotto i 10 anni.  La rendita, di conseguenza, dovrebbe partire da un minimo del 10% annuo in su. Questa non è assolutamente una regola, è semplicemente ciò che io reputo il limite massimo per consigliare un investimento di questo tipo.

Se i numeri dovessero risultare peggiori di quelli espressi sopra, infatti, io ti SCONSIGLIERÒ l’investimento, indipendentemente dal fatto che l’impianto duri oltre i 20 anni.

Considera che alcuni impianti incentivati rientrano in meno di 4 anni mentre altri hanno un payback inferiore ai 10 anni anche senza incentivo.

Questi numeri rendono gli investimenti in energie rinnovabili decisamente appetibili per chi, come te, pretende il massimo dal suo capitale investito (spero di poterlo dare per scontato).

Produzione di energia pulita

Produrre energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili vuol dire risparmiare tonnellate di combustibili fossili, ovvero carbone, petrolio, gas naturale e loro derivati. Le centrali elettriche e termoelettriche tradizionali producono energia tramite la combustione di questi elementi.

Come ben sai, il processo di combustione delle fonti fossili emette una quantità enorme di sostanze nocive nell’aria che respiriamo. Non c’è bisogno che ti spieghi quanti danni provocano queste sostanze disperse nell’ambiente.

Oltre a questo, una serie quasi indecifrabile di sostanze tossiche vengono utilizzate per l’estrazione e la lavorazione del greggio e vengono anch’esse bruciate una volta diventate prodotti di scarto, oppure riversate in mare.

Come avrai capito non sto parlando di CO2, che sembra essere il male minore. Mi riferisco a sostanze ben peggiori come il biossido d’azoto, l’ossido di zolfo, il benzene, il petroleum coke, la formaldeide, e molti altri. Tutte sostanze in grado di generare tumori, tra cui leucemia, malformazioni genetiche e aborti spontanei.

No, non sto esagerando! A tal proposito, ti consiglio un articolo di GreenMe, dove sono elencate le 10 sostanze più tossiche dell’industria petrolifera e i relativi danni (solo per stomaci forti): Le 10 sostanze più tossiche dell’industria petrolifera.

L’impatto ambientale, invece, riguarda il fatto che questi gas sprigionati dalla combustione creano un effetto serra all’interno dell’atmosfera, provocando un surriscaldamento globale.

Investire in energie rinnovabili e produrre energia pulita con pale eoliche, impianti di cogenerazione a biomassa, centrali idroelettriche e impianti solari, vuol dire ridurre le emissione di queste sostanze, lasciando alle prossime generazioni un’ambiente più sano e meno inquinato.

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente sei interessato a valutare una di queste opportunità e confido nel fatto che tu abbia già molte informazioni in merito.

Per rendere, però, l’argomento comprensibile anche a chi si avvicina per la prima volta a questo settore, preferisco chiarire un paio di concetti in modo da essere sicuro di non lasciare pezzi per strada.

Ti elenco quindi le principali tipologie di soluzioni per la produzione di energia senza l’uso di combustibili fossili.

Impianti di produzione energia e relative fonti rinnovabili

  • FOTOVOLTAICO – Produzione di energia elettrica dal sole
  • EOLICO – Produzione di energia elettrica dal vento
  • IDROELETTRICO – Produzione di energia elettrica dall’acqua
  • SOLARE A CONCENTRAZIONE – Produzione di calore ed energia elettrica dal sole
  • COGENERAZIONE – Produzione di calore ed energia elettrica dalla biomassa
  • GEOTERMIA – Produzione di calore ed energia elettrica dal calore della terra

Questi sono i principali impianti utilizzati per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Ora è importante che tu ti concentri su come funzionano e su come vengono incentivati.

Facciamo una breve cronologia:

Nel 2005 entra in vigore il protocollo di Kyoto, un trattato in cui più di 180 paesi si impegnarono a ridurre le emissioni di gas serra e a produrre una parte dell’energia necessaria da fonti rinnovabili con una prima scadenza nel 2012.

Nel 2009 l’unione europea stabilisce il piano 20 20 20 con obbiettivi ampiamente maggiori del protocollo di Kyoto. Questo piano prevede di raggiungere entro il 2020 i seguenti obbiettivi:

  • 20% di riduzione di CO2 rispetto al 1990
  • 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili
  • 20% di riduzione del fabbisogno energetico

Nel 2014 una nuova direttiva fissa una’altra scadenza al 2030 rivedendo gli obbiettivi come di seguito:

  • 40% di riduzione di CO2 rispetto al 1990
  • 27% di produzione di energia da fonti rinnovabili
  • 27% di riduzione del fabbisogno energetico

Trovi che sia uno scenario interessante per chi vuole investire in energie rinnovabili?

Direi proprio di sì, ma non è tutto!

Nei prossimi anni verranno confermati i nuovi obbiettivi per il 2050 e si parla di dati che andranno a stravolgere completamente, se non quasi a distruggere, il mondo delle fonti fossili (carbone, petrolio, metano…).

Per raggiungere questi obbiettivi, gli stati membri dell’UE stanno, quindi, incentivando lo sviluppo di questi impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili.

Per quanto riguarda l’Italia, ti elenco qui sotto i principali sistemi di incentivazione oggi in vigore:

  • Conto energia elettrico: incentivo sull’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili calcolato in base ai kWh prodotti
  • Conto energia termico: incentivo sull’installazione di sistemi di produzione del calore da fonti rinnovabili. Il Conto Termico viene calcolato in base ad una serie di elementi tra cui efficienza, potenza e grandezza dell’impianto nonché zona d’installazione.
  • Certificati bianchi: titoli negoziabili in borsa che certificano un risparmio energetico generato da interventi di riqualificazione e calcolati in base alle tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate.
  • Detrazioni fiscali del 65% per l’efficienza energetica: detassazione pari al 65% del costo dell’intervento di riqualificazione energetica e concesso in 10 anni.

Ok, ho voluto darti qualche informazione di base sugli investimenti in energie rinnovabili e sul perché sono allettanti per gli investitori.

Voglio però metterti in guardia su una questione e darti un consiglio spassionato:

Se vuoi investire in energie rinnovabili, non improvvisare!

Una cosa che non finirò mai di ripetere ai miei clienti è che bisogna fare molta attenzione a non farsi prendere dall’eccessivo entusiasmo.

Mi spiego meglio.

Investire in energie rinnovabili è estremamente redditizio ed i rischi possono essere davvero irrisori, quindi è giustissimo essere orgogliosi e pieni di entusiasmo per la pianificazione del proprio impianto.

Quello che voglio dirti è che se vuoi realizzare un progetto serio, una parte del tempo e delle risorse le devi investire PRIMA, ovvero nella sua valutazione. EcoRendita ti permette, quindi, di sfruttare al meglio il tuo capitale ed in maniera consapevole.

Una volta appreso questo concetto, un’attenta analisi ed una buona pianificazione saranno il tuo punto di partenza per affrontare al meglio il tuo investimento nelle rinnovabili.

Ciao e alla prossima!

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2 commenti su “Perchè investire in energie rinnovabili”

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